Parliamo del lavoro dei volontari

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Gio.nardi
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Iscritto ilCOLON mer gen 04, 2006 12:58 pm

Parliamo del lavoro dei volontari

Messaggio da Gio.nardi » lun set 04, 2006 1:37 pm

Ciao a tutti,

vi mando un estratto dell'articolo di Egidio Todeschini sull'informazione dei media e il volontariato

tratto da http://www.agenziaaise.i

Il quadro di nefandezze dipinto dalla stampa esiste ma non è generalizzabile. Certo, i malvagi, i criminali, gli sfiduciati, gli egoisti ci sono: Caino non è nato oggi! Ma sono e restano, comunque, una minoranza. A dimostrarlo è la presenza, solo in Italia, di ben 26 mila associazioni di volontariato ove lavorano centinaia di migliaia di giovani e meno giovani, disposti a dare una mano, a regalare un sorriso, ad ascoltare, a condividere un dolore, ad incrementare la speranza, a consolare un prigioniero, a far giocare o curare un bambino. Persone delle quali la stampa parla solo se e quando un evento tragico, il rapimento o la morte, li colpisce. L’ultimo caso, il giovane Angelo Frammartino, ucciso con una coltellata a Gerusalemme. L’umanità non è morta, semplicemente non “fa notizia”. A meno che, a stimolare il cronista di turno, non salti fuori un nome famoso. È il caso di due personaggi ben noti per le loro fortune: Bill Gates, l’ideatore di Microsoft, ed il finanziere Warren Buffett, i quali hanno saputo coniugare affari e solidarietà, e dedicare, dopo anni di duro e geniale lavoro, se stessi ed il proprio ricavato alla beneficenza, oltre che educare i propri figli alla carità. A dimostrazione che è difficile ma non impossibile entrare nel Regno dei Cieli anche se si è “capitalisti”!
Cosa hanno fatto? Il primo consacra ora tutto il suo tempo – ed il suo denaro – ad un’organizzazione privata, la Bill e Melinda Gates, finalizzata a combattere, specialmente nel Terzo Mondo, le malattie infettive e a diffondere l’istruzione negli strati sociali più poveri degli Usa. Il secondo ha deciso recentemente di offrire l’85% del suo patrimonio, qualcosa come 44 miliardi di dollari, all’amico Gates e alle iniziative umanitarie dei suoi tre figli. Due casi sporadici che non fanno testo? Non credo.
Credo piuttosto che ve ne siano molti altri dei quali non sappiamo nulla. E sono convinto che, per convenzione, per un errato senso del dovere d’informazione, per la natura stessa della “cronaca” che si autodefinisce nera, la stampa dia rilievo alla criminalità e dedichi ben poco spazio a chi, silenziosamente, segue le regole dell’amore e del vivere civile. Senza rendersi conto di alimentare, così, quella mentalità utilitaristica, egoista e sfiduciata che poi descrive, e, peggio, d’incrementare quel mal di vivere che spinge tanti giovani a rifiutare la vita o ad inebriarsi con la droga e con l’alcool.
Erri
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Iscritto ilCOLON mer mag 24, 2006 12:21 pm

Messaggio da Erri » mar gen 09, 2007 11:51 pm

Gio,
hai tutto il mio sostegno. Ci sono tante persone che aiutano il prossimo senza pretendere niente, senza ricevere alcuna considerazione, che a volte sarebbe gradita come è gradito un sorriso di incitamento o una pacca sulla spalla, nient'altro. A volte il volontario è ignorato e non supportato dalla comunità, quasi fosse scontato, come se tutti fossero buoni e altruisti e non ci facessimo più caso. L'indiffereza, l'apatia e la mancanza di senso della solidarietà se continua così ci fa regredire come specie intelligente e forse un giorno come un altro scomparire.

Erri
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